Civiltà sepolte - Ceram

C. W. Ceram si è proposto, in questo libro ormai divenuto un classico, "di mettere in luce il carattere appassionante, drammatico, profondamente umano" delle ricerche archeologiche. In sua compagnia assistiamo ai favolosi trionfi registrati nelle scoperte di civiltà scomparse, al seguito di archeologi, scavatori, ostinati studiosi come Schliemann o Thompson, di quanti hanno rivelato civiltà dimenticate di cinquemila anni or sono. Partendo dal primo teorico della nuova scienza, Winckelmann, e giungendo alle moderne esplorazioni americane nei territori dei Maya e degli Aztechi, Ceram traccia un'avventurosa storia dell'archeologia nei suoi principali teatri: il Mediterraneo, l'Egitto, la Mesopotamia, l'America.

Ho acquistato questo libro molto tempo fa, mi è piaciuto molto.

E' senz'altro un libro avvincente, e soprattutto non è su questa o quella civiltà, ma sull'archeologia e sulla scoperta in generale.
La parte sul vicino oriente la ricordo con particolare entusiasmo, la scoperta di Ninive.

"Mio padre e il padre di mio padre piantarono quì la loro tenda prima di me... Da dodici secoli i veri credenti -e Dio sia lodato, essi soli posseggono la vera saggezza- si sono stabiliti in questa contrada e nessuno di essi, nè di quelli che vennero prima di loro, ha mai sentito parlare di un palazzo sotterraneo. E guarda! Viene un franco da una terra distante molti giorni di viaggio e va diritto sul posto e prende un bastone e traccia una linea di quà e l'altra di là. 'Quì -dice- è il palzzzo, e là -dice- è la porta' e ci mostra ciò che per tutta la nostra vita è stato sotto i nostri piedi, senza che ne sapessimo nulla. Meraviglioso! Meraviglioso! Hai appreso questo sui libri, per magia o attraverso i vostri profeti? Parla, o bey! Dimmi il segreto della tua sapienza!"

Discorso dello sceicco Abd-er-Rahman all'archeologo inglese Layard.

Che bel libro! L'ho iniziato a leggere, per ora ho letto i capitoli su Pompei, Troia e iniziato quello sull'Egitto. La parte che preferisco è il racconto della vita di Schliemann, della sua bravura nelle lingue straniere: ma quell'uomo era un vero mostro!